lunedì 25 maggio 2015
LA STORIA DELLA MASTOPLASTICA ADDITIVA
Già a partire dagli anni Venti e Trenta i chirurghi cercarono di realizzare il più grande desiderio di bellezza delle donne: avere un seno sodo e pieno.
Iniezioni di paraffina e trapianto di grasso fra le prime soluzioni trovate con la conseguenza di effetti collaterali notevoli!
Le tecniche vennero molto presto abbandonate infatti in quanto cause di infezioni e rigetto del materiale iniettato.
Negli anni Quaranta la FDA (Food and Drug Administration) negli USA approvo’ la gomma di silicone come materiale da utilizzare negli interventi di aumento del seno. Il silicone, sotto forma di olio o gel, veniva iniettato libero nel corpo delle pazienti generando infezioni, eccessivo gonfiore e durezza, che costrinsero la FDA a proibirne l'utilizzo per motivi estetici.
Altri materiali furono sperimentati, come ad esempio il polivinile spugnoso conosciuto con il nome commerciale di Ivalon, ma senza risultati soddisfacenti. Negli anni Cinquanta fu introdotto l'uso del silicone a scopo medicale, dando inizio anche alle sperimentazioni nel campo della chirurgia estetica,che portarono al primo intervento di aumento del seno con l'utilizzo di protesi al silicone nel 1962.
Un vero passo in avanti per la chirurgia estetica del seno avvenne quando due chirurghi statunitensi, Thomas Cronin e Frank Gerow, idearono, in collaborazione con la Dow Corning, protesi fatte di un involucro di gomma al silicone riempito con un gel al silicone denso e viscoso. .
Nel marzo del 1962 i due medici eseguirono la prima mastoplastica additiva su Timmi Jean Lindsey. La signora Lindsey, si era recata in visita per chiedere la rimozione di due rose che aveva tatuate sul seno quando le fu proposto di sottoporsi ad un aumento del seno tramite l'impianto di protesi artificiali.
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