martedì 18 agosto 2015

LE DONNE IN TUNISIA





Contrariamente a quanto si possa pensare la donna in Tunisia gode di diritti impensabili in altri paesi arabi. Basti pensare che già dal 1956 il paese si è dotato di un Codice dello Statuto Personale bastato su principi moderni.  Promulgato il 13 agosto 1956 quando al potere vi era il presidente Habib Bourguiba, il Cordice prevede una serie di decreti in favore della popolazione femminile: l’abolizione della poligamia, del dovere all’obbedienza al marito, del ripudio, del matrimonio forzato, dell’umiliante prova della verginità,  il diritto di voto, la legalizzazione del divorzio, la scolarizzazione per entrambi i sessi e più tardi, nel corso degli anni ‘60/ ’70 la legalizzazione dell’aborto e della contraccezione.






Anche per quanto riguarda il lavoro la Tunisia ha aderito a delle convenzioni internazionali riguardanti il lavoro notturno, la parità di salario, la protezione dagli infortuni, l'uguaglianza nella funzione pubblica, il congedo di maternità e gli assegni familiari. Le donne tunsine, grazie all’istruzione, posso ambire a ricoprire incarichi di solito prerogativa dei soli uomini. Le donne tunisine sono medici, avvocati, politici...



Purtroppo negli ultimi anni, dopo la rivoluzione del 2011, malgrado siano forti  le speranze delle donne di un miglioramento positivo in favore della loro condizione, non sono mancati episodi di violenza che hanno minato i progressi raggiunti  minacciando di far regredire il paese. Basti citare la coppia di fidanzati vittima di violenze da parte di un gruppo di poliziotti nel 2012 e la proposta del partito islamico Ennahda di far entrare nella Costituzione una serie di principi legati alla sharia, come il principio della complementarietà tra uomo e donna.
Fortunatamente l’Assemblea Nazionale ha stilato una Costituzione basta sull’ugualianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, senza distinzione di genere, facendo della Tunisia un modello di modernità  per i pasei arabi.